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di Cédric Kahn, con Yvan Attal, Valeria Bruni Tedeschi, Arly Jover, Philippe Katerine
(Francia, 2009)
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Cinema romantico, della passione vissuta nel momento presente; con i suoi slanci esaltanti, e pure esasperanti. Cinema da prendere o lasciare, amare o rifiutare. Cédric Kahn ha iniziato la sua carriera con Maurice Pialat, il maestro (con Cassavetes) della resa intatta dell'istante. E si vede, nulla è spiegato in LES REGRETS di quell'incontro casuale, quindici anni dopo, tra l'architetto felicemente sposato e professionalmente appagato con la donna amata a suo tempo. Ritrovarsi, riamarsi, per probabilmente riperdersi: tutto è vissuto fino al parossismo nella cittadina di provincia, le strade che tracciano nella campagna attorno l'itinerario ovviamente poco giudizioso del desiderio, l'abitacolo dell'auto come involucro nel quale rifugiarsi fuori dal tempo e dalle urgenze del contemporaneo, l'aggrapparsi al cellulare, all'sms, così astratto ed intimo al tempo stesso. Gli attori, febbrili, ci credono fino in fondo: veri portatori dell'energia del film, più della sceneggiatura, firmata dal cineasta per la prima volta da dieci anni. A somiglianza del suo tripudio ossessivo di amore-odio, del commento musicale che Philip Glass gli ha dedicato, LES REGRETS è un film vero e irrazionale, coinvolgente e sfiancante.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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